Perché il mondo fisico che ci circonda (gli arredi, gli oggetti, le altre persone, i nostri animali domestici e tutte le relazioni che si creano con noi ed essi) influisce tantissimo sull’efficacia del nostro benessere psicofisico.
Fare ordine nel nostro spazio quotidiano (la nostra camera, la cucina, la zona soggiorno, il bagno, lo studio), significa eliminare il superfluo.
D come DECLUTTER: attenzione! non è la semplice eliminazione degli oggetti superflui, ma è una vera e propria attitudine orientata all’essenziale. Una liberazione che apre al futuro ed a nuove possibilità. Fare decluttering vuol dire eliminare ciò che non serve e liberare spazio. Un’azione che sta diventando sempre più una filosofia di vita, anche grazie al “magico potere del riordino”, un metodo giapponese che aiuta a mettere ordine alla propria casa e un po’ anche alla propria esistenza. Ecco di cosa vi parlerò:
Parallelismo tra declutter interno ed esterno
Quando lo spazio che ci circonda è ingolfato da oggetti, cose inutili, caos e disordine, in automatico anche la nostra mente si riempie di confusione .. prendiamo ad esempio il nostro computer: se salviamo tutti i file sul desktop non sapremo dove andare a ricercare un documento, dobbiamo dedicare tempo a cercare, ci spazientiamo, … se invece utilizziamo delle specifiche cartelle, la ricerca sarà più immediata. Cosi anche nella nostra casa, sapere dove si trova ogni cosa, arreca soddisfazione, facilita la ricerca e la sua disponibilità d’uso, libera spazio per dedicarsi ad altre attività. Nei Paesi anglosassoni ormai questa pratica è diventata una vera filosofia di vita: selezionare ed eliminare ciò che non si usa più, infatti, sembra avere un reale beneficio anche a livello interiore, “liberandoci” dal passato, aprendo la nostra mente al futuro e alle nuove possibilità.
Fare decluttering emotivo implica la capacità di lasciar andare pensieri, ricordi, previsioni, preoccupazioni, cercando di non restarne sommersi, di non farsi assorbire da queste energie negative. Ma non si può trovare la serenità se lo spazio che ci circonda è carico di oggetti, che non hanno collocazione specifica o peggio ancora non vengono da tempo utilizzati.
A livello di psicologia del benessere, come procedere per liberarci dai pensieri negativi ed iniziare a fare decluttering interiore?
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Dedica un tempo limitato a questi pensieri, un’ora al giorno, mezz’ora … dopo che vi hai dedicato il tempo necessario, pensa a come riempire le tue giornate e la tua mente.
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Elimina i pensieri ruminanti, dedicandoti ad attività manuali: colora, cucina, cuci, fai ordine, queste attività tengono impegnate le mani e soprattutto la nostra mente, che invece che incupirsi ed arrabbiarsi, si riempirà di nuove e positive sensazioni.
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Trasforma i pensieri negativi in positivi, mettendo al centro te stesso, le tue motivazioni, la tua autostima, allontanerai cosi inutili sensi di colpa, senso di inadeguatezza, e frustrazione.
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Decidi cosa portare con te, nel tuo percorso di vita, ciò che ti fa stare bene, distinguendolo da ciò che impedisce la tua crescita.
Ma come si fa un buon declutter?
Ho selezionato (tra le tante immagini di Pinterest) alcuni ambienti di casa, dove sapientemente è stato fatto un ottimo declutter: il prima (dove regna il caos, la confusione, il disordine e la disorganizzazione) e il dopo (dove predominano ordine, pulizia, organizzazione, semplicità, collocazione) .
Voglio spiegarti descrivendoti passo per passo, quali sono i miei consigli pratici:
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Prendi un foglio e una matita. Posizionati all’ingresso di casa tua, visita ogni ambiente soffermandoti a guardalo nel suo insieme: segna sul foglio quanto non ti piace/convince quell’ambiente, utilizzando una scala che va da 0 a 5 (0 non mi piace – 5 mi piace). Poni l’attenzione su un locale per volta ed accertarti di visitarli tutti! (ripostigli, cantine, balconi, ecc.)
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Ok. Si parte, predisponi 4 contenitori per la raccolta differenziata, tutte le scelte che farai sono ecosostenibili: uno per la plastica, uno per la carta, uno per l’indifferenziato e l’ultimo per oggetti che desideriamo rivendere / donare.
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Partiamo dal locale che ci piace meno, quello con il voto più basso, e sempre stando sulla porta di quel locale faccio una scansione degli oggetti che non ho mai utilizzato negli ultimi 12 mesi.
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Una volta scelta la stanza da riordinare mi ci dedico circa mezz’ora al giorno, c’è chi preferisce fare declutter nel weekend, oppure prima di un evento (ospiti in casa, feste di Natale, cambio di stagione…)
Come si procedere?
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Solitamente consiglio di applicare lo schema del numero 12. Scegli: 12 cose da buttare, 12 da donare e 12 da vendere/donare/barattare. E’ una regola molto utile, perché quando sei indecisa su cosa farne di quell’oggetto, puoi chiedere agli altri tuoi familiari cosa ne pensano, cosa vogliono fare : riordinare così sarà più divertente e meno traumatico!
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Impara ad osservare quell’ambiente, da una nuova prospettiva, immaginando l’ordine, la semplicità, l’armonia, la luce che quell’ambiente avrà dopo il decluttering.
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Poniti domande sull’utilizzo / fruizione di quell’oggetto cosi sarai facilitata ad attuare una scelta: se lo comprassi adesso, lo userei? – se non lo avessi, lo cercherei? Rispondi con sincerità ed in modo istintivo.
E per l’armadio, ecco un paio di trucchetti?
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Fai una cernita dei capi datati, di quando eri di altre taglie, di colori o texture con cui non ti identifichi più, suddividendoli già in qualche contenitore: donazione/regalo oppure indifferenziato
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Posiziona le grucce dei capi che utilizzi in un verso, quelli che non utilizzi nell’altro verso. Cosi quando dovrai fare il cambio stagione sarai più facilitato nell’individuare quali capi hai utilizzato e quali stanno solo occupando spazio che potrebbe essere libero.
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Elaborate un metodo di archiviazione funzionale: i costumi, parei, cappellini estivi in un box; sciarpe, guanti cappelli invernali, in un altro box; borse, zaini, pochette in un box, cinture, cravatte, intimo di scorta in un altro box e cosi via.
Il Consiglio della Psicologia Architettonica: Il decluttering, che sia interno (a livello di pensieri) o esterno (a livello di oggetti) è un’ottima palestra: imparare a conoscere e disinnescare i meccanismi nascosti dell’accumulo di pensieri, di oggetti inutilizzati, di legami con il passato ti aiuterà a sviluppare forza di volontà, capacità decisionale e gestionale, resilienza emotiva e molto altro.
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