L’ALFABETO DELLA PSICOLOGIA NELL’INTERIORDESIGN: T COME TRASLOCO

Sai che il trasloco è la terza causa di stress psicologico tra gli eventi traumatici che ci troviamo a vivere? Fonte di indebolimento psicofisico, disorientamento, stress ed paura verso il cambiamento, può però essere ancheun’importante opportunità per la crescita personale. La parola “tras-loco” significa “locarsi altrove”, vale a dire collocare la propria residenza in un luogo diverso e ciò comporta inevitabilmente la necessità di abbandonare il luogo precedente che ci ha ospitato, che ha contribuito a creare la nostraidentità e che ci ha accompagnato per un fase della nostra vita.  Oggi, per la rubrica “L’alfabeto della Psicologia nell’Interior Design”, ho estratto la lettera T. T come TRASLOCO, e già, ci scommetto, vi vengono alla mente, le miriadi cose da fare: ci sono pacchi e scatoloni da riempire, da trasportare, misure da prendere nella nuova casa, trovare soluzioni per farci stare tutto, pensare ai colori delle pareti, agli arredi da riadattare, fare scelte su cosa tenere e cosa buttare/vendere/donare, senza poi contare l’iter burocratico, la questione delle utenze domestiche e così via. Fare un trasloco, implica un cambiamento su molti livelli: obbliga a rivedere abitudini. Cambiano gli spazi, sia interni, ma anche esterni. Si perdono punti di riferimento, legati alla disposizione della casa e degli oggetti, ma anche al quartiere e al paese che si lascia.

Ecco cosa valuteremo oggi in tema di Trasloco:

fonte Pinterest: trasloco, ansia da separazione

Parallelismo tra trasloco fisico ed emotivo

Imballare e smistare gli oggetti di una vita – specialmente se il trasloco è la conseguenza di un divorzio o di un altro trauma – può essere molto doloroso. Sentirsi stressati o ansiosi durante e dopo un trasloco è perfettamente normale. Non è un segno di debolezza, ma una reazione comprensibile.

Ogni cambiamento di vita comporta una separazione: cosi traslocare implica lasciare ciò che è noto, conosciuto, rassicurante per spostarsi in un altro luogo che inizialmente risulta ignoto, reca disagio, preoccupazioni. Inoltre, traslocare significa anche metter ordine, fare selezione di cosa portare con sé e cosa lasciare. Sembra semplice, ma non lo è! Non è un caso infatti che molte persone ricostruiscono la nuova casa come se fosse una fotocopia della precedente. Perché avviene questo? Per ritrovare una rassicurante familiarità; perché è difficile uscire dalla propria zona di confort, in altri casi può voler dire sconfitta, fallimento, specie se il traslocare è dettato da situazioni difficili, quali il divorzio, un lutto, un trasferimento di lavoro. il nuovo è occasione per voltare pagina, ne approfittano per ripartire da zero rivoluzionando il proprio ambiente.

Il trasloco implica diversi cambiamenti, su più livelli:

  • fisico: cambiamenti logistici, materiali e geografici
  • emotivo: cambiamento della routine, delle abitudini e delle certezze
  • relazionale: allontanamento dai legami familiari dagli amici e dal vicinato

Quindi, ogni trasloco, porta con sé una sua carica emotiva (che oscilla dalla nostalgia alla tristezza, dall’agitazione fino al senso di vuoto), ma è anche un insegnamento: l’importante è cogliere tale momento secondo un nuovo punto di vista e affrontarlo con determinazione.

Ma come si fa supera lo stress da trasloco?